Allergia al latice

allergia-latexL’allergia al latice non è molto frequente, si stima che possa interessare circa l’1% della popolazione generale. L’incidenza tende ad aumentare con l’età e con l’esposizione ambientale; i soggetti a maggior rischio di sviluppare allergia al latice sono quelli esposti per motivi di lavoro (operatori sanitari, addetti alla lavorazione della gomma) o per altri motivi (soggetti che hanno subito molti interventi chirurgici, come ad esempio i bambini affetti da spina bifida).
Il latice deriva dal liquido lattiginoso dell’albero della gomma (Hevea brasiliensis) e contiene numerose proteine in grado di causare sensibilizzazione allergica.
I disturbi che si manifestano nei soggetti allergici possono essere sia di tipo immediato,in genere più gravi e che compaiono entro pochi minuti o al massimo entro 2 ore dall’esposizione, oppure di tipo ritardato, meno gravi e generalmente limitati alla cute, che compaiono dopo 1-2 giorni dall’esposizione.
Il latice è responsabile di manifestazioni cliniche a carico della pelle (dermatite, orticaria, angioedema), delle vie respiratorie (oculorinite, asma) o generalizzate (anafilassi).
La diagnosi viene posta sia sulla base della storia clinica (precedenti reazioni) sia sulla base di test diagnostici cutanei (prick test, contatto con guanti di latice) o su siero (ricerca degli anticorpi IgE specifici).
E’ importante, soprattutto nei casi di precedenti reazioni gravi, porre una corretta diagnosi, sia per evitare successivi contatti con latice in situazioni di urgenza (ad esempio un intervento chirurgico), sia per tentare un trattamento iposensibilizzante specifico (vaccino).