Valutazione dell’integrazione di vitamina D nei neonati

neonatoLa vitamina D interviene nella regolazione della funzione immunitaria ed è stato suggerito che la sua carenza sia un fattore di rischio per la polmonite infantile. L’obbiettivo di questa ricerca era quello di valutare se l’integrazione orale di vitamina D3 (colecalciferolo) riduca l’incidenza e la gravità della polmonite in una popolazione pediatrica ad alto rischio.

E’ stato condotto uno studio randomizzato, controllato con placebo, per confrontare 100.000 UI (2,5 mg) di vitamina D3 orale con il placebo, quando somministrati a bambini di età compresa tra 1 e 11 mesi a Kabul, in Afghanistan. La randomizzazione è stata eseguita in base a un elenco computerizzato. Gli operatori sul campo hanno somministrato vitamina D o placebo una volta ogni 3 mesi per 18 mesi. Per i bambini che si presentavano all’ospedale dello studio con segni di polmonite, la diagnosi è stata confermata radiograficamente. L’endpoint primario era il primo o l’unico episodio di polmonite confermata radiologicamente. L’analisi è stata di tipo ITT (Intention To Treat).
Risultati – 1524 bambini sono stati assegnati al trattamento con vitamina D3 e 1522 al trattamento con placebo. Non si è osservata una differenza significativa tra l’incidenza del primo o unico episodio di polmonite tra il gruppo trattato con la vitamina D (0,145 per bambino all’anno, IC al 95% 0,129-0,164) e il gruppo trattato con placebo (0,137, 0,121-0,155); il rapporto del tasso di incidenza era di 1,06 (IC al 95% 0,89-1,27). Dei 652 bambini la cui concentrazione sierica di calcifediolo è stata testata in cinque momenti distinti, complessivamente solo due bambini (ciascuno in uno di due dei momenti definiti per l’analisi) hanno presentato risultati maggiori di 375 nmol/l (un livello tossico) nel gruppo di intervento.

Conclusioni – Le dosi di bolo trimestrali di integrazione di vitamina D3 orale somministrate ai neonati non sono un intervento efficace per ridurre l’incidenza di polmonite in questo contesto.